Olympic Games - OG 1992 Femminile

Barcelona









Barcelona 1992

Per la prima volta ai Giochi Olimpici la Gara di Marcia è aperta anche alle donne, che si cimentano nella 10 Km., come l’anno precedente ai Campionati Mondiali di Tokyo.

Vediamo cosa accadde.

Km. 10 marcia women – 3 agosto 1992

1. Chen YUELING (CHN) 44:32 OR
2. Yelena NIKOLAYEVA (EUN) 44:33 (RUS)
3. Li CHUNXIU (CHN) 44:41
4. Sari ESSAYAH (FIN) 45:08
5. Cui YNGZI (CHN) 45:15
6. Madelein SVENSSON (SWE) 45:17
7. Annarita SIDOTI (ITA) 45:23
8. Yelena SAIKO (EUN) 45:28 (RUS)

Parziale

Yueling: 5 Km. 22:19
Nikolayeva: 5 Km. 22:17
Chunxiu: 5 Km. 22:17
Essayah: 5 Km. 22:16
Yngzi: 5 Km. 22:20
Svensson: 5 Km. 22.15
Sidoti: 5 Km. 22:22
Saiko: 5 Km. 47:14


Le iscritte furono 44, provenienti da 21 paesi.

Alina Ivanova (RUS) e Madelein Svensson, le prime due dei Campionati Mondiali di Tokyo nel 1991, erano tra le favorite, ed anche guidavano la gara al 5 Km. con un passaggio in 22:15
Il percorso ondulato e la temperatura di 26° Celsius non avevano permesso un’andatura più veloce, la salita finale verso lo stadio infine fece le sue vittime.

Ad 1 Km. dall’arrivo Chen Yueling e Li Chunxiu stavano conducendo con Alina Ivanova e Yelena Nikolayeva a circa 30 metri.
A 500 metri dall’arrivo la situazione era: Chen Yueling con 20 metri di vantaggio sulla connazionale Li Chunxiu la quale, a sua volta aveva altri 20 metri di vantaggio sulla russa Alina Ivanova.

La Russa incrementa velocemente l’andatura, ma ricevere una seconda proposta di squalifica, riuscendo pur tuttavia nell’intento di sopravanzare le due Cinesi.
Le due Cinesi premono per il riaggancio negli ultimi 300 metri in pista, e la Ivanova nel rettilineo opposto all’arrivo subisce la terza proposta che le vale la squalifica, ma che le verrà comunicata solamente dopo il suo arrivo in prima posizione.

Il finale thrilling di questa prima marcia olimpica femminile non termina qui: anche la seconda delle due cinesi Li Chunxiu viene sorpassata, negli ultimi 100 metri finali dall’italiana Ileana Salvador, gravata da due proposte di squalifica, ma che non è riuscita a vedere sul tabellone, in quanto ha lasciato il circuito mentre era appena pervenuta la prima.
La Salvador riceve la seconda proposta nel tentativo di raggiungerla sul rettilineo opposto all’arrivo e quando la supera, scomponendosi negli ultimi 100 metri del rettilineo finale, puntuale arriva il terzo cartellino rosso, nonostante anch’essa riesca a tagliare il traguardo in terza posizione.
Il risultato finale è che Li Chunxiu riesce a guadagnare il bronzo nonostante abbia tagliato il traguardo in quinta posizione.

La comunicazione delle squalifiche alle atlete Russa e Italiana è la cosa più difficile per il presidente della Giuria, il compianto giudice spagnolo Domingo Casillas, gran brava persona che mai avrebbe voluto trovarsi in questa terribile situazione.
Riceve però, per quanto concerne Ileana Salvador, il supporto del giudice Italiano e dei tecnici Pino Dordoni e Sandro Damilano, che si stringono attorno all’atleta veneta e cercano di consolarla nelle sue lacrime e nella sua rabbia.
Analoga situazione avviene con il collega Russo quando finalmente nella zona mista si riesce a trovare, coperta da connazionali festanti, Alina Ivanova.

Un aneddoto su questa gara lo si ha ad anni di distanza.
In occasione di un incontro internazionale di marcia una ancora giovane atleta si avvicina ad un giudice, lo saluta, le porge la mano e lo ringrazia.
Lui non comprende perché il saluto ed il ringraziamento non avviene da una atleta che ha appena gareggiato, e chiede le motivazioni.
Si sente rispondere press’a poco così: La ringrazio perché il suo terzo cartellino rosso sulla pista di Barcellona, mi ha fatto perdere l’oro Olimpico, ma mi ha indirizzato verso la specialità della Maratona, dove in questi anni sono riuscita a guadagnare molto di più di quanto avrei potuto ottenere e di quanto hanno ottenuto le mie colleghe marciatrici.
Era la maratoneta Alina Ivanova, Campionessa Mondiale della 10 Km. di marcia a Tokyo nel 1991 e squalificata a Barcelona 1992.