Olympic Games - OG 2008 Maschile

Beijing









Beijing 2008

Beijing si presenta sotto una cappa di cielo grigio che fa da contraltare allo sfavillare dei colori dei Giochi. In tutte le parti della metropoli cinese respiri l’aria olimpica, trovi sempre qualche cinese che vuole fare una foto con te, quando nota il tuo accredito.

Il villaggio olimpico è uno dei più belli fino ad oggi visti, se non forse il più bello: spazi enormi, palazzine e tanto verde offrono un bellissimo colpo d’occhio.

La sicurezza è impressionante, a livello dell’asfissia, anche perché da più parti si leggono notizie (non si sa quanto siano reali, o artefatte) di attentati da parte di Al Qaeda di Osama Bin Laden, notizie che poi puntualmente si verificheranno infondate.

Le problematiche cinesi del Tibet e dei diritti umani, che hanno anch’esse fatto scrivere fiumi di pagine, sembrano lontanissime in questa città e nei suoi abitanti che altro non vogliono e desiderano che far vedere il volto nuovo della Cina, quello industriale, commerciale, economico, quello di un popolo che lavora intensamente e che desidera essere il protagonista futuro nello scacchiere economico mondiale (cfr. Giulio Tremonti: La paura e la speranza) ed il suo motto, e i palazzi della City economica finanziaria ne racchiudono la quintessenza: One World one dream !
Il loro sogno si è avverato.

Veniamo all’atletica e alla marcia.

Per l’atletica italiana saranno dei Giochi in agrodolce: non tutte le attese si riveleranno tali.

Per la marcia, invece, saranno dei Giochi sfavillanti, tanto che più di qualche commentatore e giornalista titolerà trionfante sui giornali nazionali, sportivi e non: “Santa marcia che non tradisce mai” oppure “La marcia sta all’Atletica, come la scherma sta ai Giochi Olimpici”.

Che sia o no vero, è comunque certo che il lavoro di gruppo, di questo manipolo allargato di addetti ai lavori, ha dato i suoi frutti.
Si può dire, parafrasando il motto olimpico, “One Walk one team !”



Km. 20 marcia – 16 agosto 2004


1. Valeriy BORCHIN (RUS) 1:19:01
2. Jefferson PEREZ (ECU) 1:19:15
3. Jared TALLENT (AUS) 1:19:42
4. Hao WANG (CHN) 1:19:47
5. Ivano BRUGNETTI (ITA) 1:19:51
6. Luke ADAMS (AUS 1:19:57
7. Francisco Javier FERNANDEZ (ESP) 1:20:32
8. Robert HEFFERNAN (IRL) 1:20:36


Parziali

Borchin: 2 Km. 8:14
4 Km. 16:23
6 Km. 24:30
8 Km. 32:39
10 km. 40:43
12 Km. 48:37
14 Km. 56:29
16 Km. 1:04:05
18 Km. 1:11:32

Perez: 2 Km. 8:11
4 Km. 16:23
6 Km. 24:29
8 Km. 32:39
10 km. 40:42
12 Km. 48:37
14 Km. 56:29
16 Km. 1:04:05
18 Km. 1:11:32

Tallent: 2 Km. 8:15
4 Km. 16:24
6 Km. 24:30
8 Km. 32:40
10 km. 40:43
12 Km. 48:38
14 Km. 56:29
16 Km. 1:04:07
18 Km. 1:11:48

Wang: 2 Km. 8:15
4 Km. 16:24
6 Km. 24:30
8 Km. 32:39
10 km. 40:43
12 Km. 48:38
14 Km. 56:29
16 Km. 1:04:13
18 Km. 1:11:59

Brugnetti: 2 Km. 8:14
4 Km. 16:23
6 Km. 24:29
8 Km. 32:38
10 km. 40:42
12 Km. 48:36
14 Km. 56:28
16 Km. 1:04:08
18 Km. 1:11:57

Adams: 2 Km. 8:14
4 Km. 16:23
6 Km. 24:29
8 Km. 32:39
10 km. 40:42
12 Km. 48:37
14 Km. 56:29
16 Km. 1:04:18
18 Km. 1:12:09

Fernandez: 2 Km. 8:14
4 Km. 16:23
6 Km. 24:29
8 Km. 32:38
10 km. 40:42
12 Km. 48:36
14 Km. 56:28
16 Km. 1:04:12
18 Km. 1:14:15

Heffernan: 2 Km. 8:15
4 Km. 16:24
6 Km. 24:29
8 Km. 32:39
10 km. 40:42
12 Km. 48:37
14 Km. 57:29
16 Km. 1:05:21
18 Km. 1:14:25


Gli iscritti sono stati 49, provenienti da 29 paesi.

La gara minuto per minuto

9.00 Partono nello stadio per la passerella in pista.
9.03 Jefferson Perez e Francisco Fernandez prendono la testa del gruppo.
9.04 L’atleta italiano Jean Jacques Nkouloukidi subisce il primo richiamo (paletta gialla) di tutto il lotto dei partecipanti: rimarrà l’unico.
9.06 Il gruppo esce dallo Stadio Nazionale di Beijing, l’ormai famoso “Nido di Uccelli”.
9.10 Rustam Kuvatov (KAZ) prende la testa del gruppo e va in cerca di visibilità e di gloria (terminerà 42°).
9.13 Rustam Kuvatov (KAZ) subisce il primo richiamo.
9.16 Gli atleti, guidati sempre da Rustam Kuvatov (KAZ) raggiungono il Km. 4; Fernandez e 2°, Brugnetti è 3°, Perez 6°. Gli altri italiani: Rubino (27° a 5”) Nkoulokidi (40° a 17”).
9.18 Si riduce a vista d’occhio il vantaggio di Kuvatov (la sua avventura sta per terminare).
9.19 Arriva la prima proposta di squalifica: è a carico del giapponese Takayuki Tanii
9.20 Ivano Brugnetti raggiunge Kuvatov.
9.24 Ai 6 Km. Ivano Brugnetti, Jefferson Perez e Francisco Fernandez appaiati in 24:29 (il crono segna primo Fernandez). L’algerino Mohamed Ameur riceve la prima proposta di squalifica.
9.25 Arriva la prima proposta di squalifica a carico del messicano David Mejia.
9.26 Arriva la prima proposta di squalifica a carico del cinese Yafei Chu.
9.29 Arriva la seconda proposta di squalifica a carico del messicano David Mejia.
9.32 Al 8 Km. Ivano Brugnetti conduce in 32:38 davanti a Francisco Fernández sul gruppo compatto.
9.33 Arriva la seconda proposta di squalifica a carico del giapponese Takayuki Tanii, e la prima a carico del cinese Jimin Dong e del tedesco Andre Hoene
9.34 Arriva la prima proposta di squalifica a carico del coreano Chilsung Park
9.36 Arriva la prima proposta di squalifica a carico dell’australiano Chris Erickson
9.37 Viene squalificato il Takayuki Tanii la cui terza proposta di squalifica è arrivata alle 9.36
9.38 Arriva la prima proposta di squalifica a carico del portoghese Sergio Vieira
9.39 Arriva la prima posposta di squalifica a carico del giapponese Yuki Yamazaki e del polacco Rafal Augustyn
9.40 Arriva la seconda proposta di squalifica a carico dell’australiano Chris Erickson
9.41 Si completano i 10 Km; Ivano Brugnetti è in testa (40:42).
9.42 Arriva la seconda posposta di squalifica a carico del giapponese Yuki Yamazaki
9.43 Arriva la prima proposta di squalifica a carico del moldavo Fedosei Ciumacenco
9.44 Arriva la prima posposta di squalifica a carico del serbo Predrag Filipovic
9.46 Arriva la prima posposta di squalifica a carico del russo Valeriy Borchin
9.48A Passaggio ai 12 Km.: Ivano Brugnetti sempre a guidare il gruppo con Francisco Fernandez (48:36).
9.51 Arrivano la seconda posposta di squalifica a carico del cinese Jimin Dong e la terza a carico dell’australiano Chris Erickson, che viene squalificato alle ore 9.54 Arrivano anche la prima proposta di squalifica a carico del coreano Hjunsub Kim e la seconda a carico del tedesco Andre Hoene.
9.56 Passaggio ai 14 Km.: Sempre in testa al gruppo Ivano Brugnetti (56:28) con Francisco Fernandez e Jefferson Perez.
9.57 Arriva la prima proposta di squalifica a carico del russo Ilya Markov
9.58 Jefferson Perez si affaccia io prima posizione e va a tirare il gruppo: comincia la seconda parte, quella finale della gara.
Arrivano le prime proposte di squalifica a carico del brasiliano Jose Bagio e del messicano Eder Sanchez
9.59 Gruppo compatto di nove marciatori guidato da Jefferson Perez. Arriva la prima proposta di squalifica a carico dell’italiano Ivano Brugnetti
10.00 L’ora di gara vede in testa Ivano Brugnetti affiancato da Jefferson Perez, seguiti da Francisco Fernandez.
10.01 Jefferson Perez tenta la fuga.
10:02 Arrivano le prime proposte di squalifica a carico dello slovacco Matej Toth e dello spagnolo Juan Manuel Molina
10.03 Valeriy Borchin raggiunge Jefferson Perez e si pone in testa. Arrivano la prima proposta di squalifica a carico dell’irlandese Robert Heffernan e la seconda a carico dello spagnolo Juan Manuel Molina
10.04 Passaggio ai 16 Km.: conduce Valeriy Borchin (1:04:05) tallonato da Jefferson Perez. Terzo è Jared Tallent (1:04:07) tallonato da Ivano Brugnetti (1:04:07). Francisco Fernandez arranca e perde metri (1:04:12)
10.06 Jefferson Perez e Valeriy Borchin si distaccano vistosamente dal resto dei marciatori. E’ il primo reale break della gara.
Arrivano quasi contemporaneamente due proposte di squalifica a carico del colombiano Luis Fernando Lopez, che fino a quel momento ne era immune
10.07 Jared Tallent distanzia di alcuni metri Ivano Brugnetti e si colloca al terzo posto. Valeriy Borchin subisce un richiamo. Arriva la seconda proposta di squalifica a carico dell’algerino Mohamed Ameur.
10.08 Valeriy Borchin subisce un ulteriore richiamo; Jefferson Perez, che è a pochi metri, se ne accorge e tenta la reazione.
10.10 Jefferson Perez raggiunge Valeriy Borchin. Mancano ancora meno di 10 minuti di gara; tutto ancora è possibile.
10.11 Passaggio ai 18 km.: Valeriy Borchin passa primo (1:11:32) con Jefferson Perez nuovamente distanziato di qualche metro (1:11:35). Terzo è Jared Tallent (1:11:48) quarto Ivano Brugnetti (1:11:57). Da dietro è rinvenuto prepotentemente il cinese Hao Wang che ora è quinto (1:11:59). Francisco Fernandez transita in settima posizione a 43” dai primi, ed a 27” da un, per lui lontano, possibile bronzo
10.12 Arrivano la prima proposta di squalifica a carico di Jefferson Perez contemporaneamente a quella (sempre la prima) a carico del cinese Hao Wang.
10.14 Arriva l’ultima proposta di squalifica della giuria; è a carico di Ivano Brugnetti, e per lui rappresenta la seconda proposta.
10.16:43 Sono trascorsi 1:16:43, il record mondiale non verrà battuto.
10.17 Hao Wang corona la sua rincorsa nei confronti di Ivano Brugnetti e raggiunge la quarta posizione.
10.18 Valeriy Borchin entra nello stadio e si avvia alla vittoria. Lo segue a quasi settanta metri Jefferson Perez.
10.19 In un minuto tagliano il traguardo nell’ordine, Borchin, Perez, Tallent, Wang, Brugnetti e Adams. Tra il terzo, Tallent ed il quinto, Brugnetti solamente 9”.
Vale nove secondi il prezzo della gloria, rispetto a quello della riconferma.


Zona mista

Nella zona mista la vittoria di Valeriy Borchin passa quasi in secondo piano; le pressanti domande che gli vengono rivolte riguardano per lo più la farmacologia, in considerazione agli eventi dell’ultimo mese che hanno decimato la squadra russa di atletica leggera.

Un Jefferson Perez amareggiato sente come una sconfitta, quello per cui tutti gli altri avrebbero fatto salti di gioia. A nulla valgono le parole di soddisfazione che gli vengono rivolte da membri del Comitato Olimpico dell’Ecuador e da membri del NACAC e della IAAF. “Plata es plata” ripete: questa è la sua filosofia.

Jared Tallent, esultante, viene abbracciato da una bellissima ragazza, che poi scopriamo essere Claire Woods, marciatrice australiana (sarà 28° nella 20 Km. donne il 21.6.2008), ma la cosa più bella è che sabato 30.8.2008 diventerà la signora Tallent (ndr. Auguri vivissimi !)


Gli altri italiani

Giorgio Rubino, dopo una stagione molto, troppo, difficile a seguito di un infortunio, non raccoglie la stessa gioia dello scorso anno ad Osaka, e ottiene la 18° posizione in 1:22:11. D’altra parte questo è il suo valore attuale. Nella marcia nulla si può inventare se il lavoro precedente non è potuto essere quello programmato.
Jean Jacques Nkouloukidi paga lo scotto del noviziato. Arriva 37° in 1:26:53.


Km. 50 marcia – 22 agosto 2004

1. Alex SCHWAZER (ITA) 3:37:09 OR
2. Jared TALLENT (AUS) 3:39:27
3. Denis NIZHEGORODOV (RUS) 3:40:14
4. Jesus Angel GARCIA (ESP) 3:44:08
5. Erik TYSSE (NOR) 3:45:08
6. Horacio NAVA (MEX) 3:45:21
7. Yuki YAMAZAKI (JPN) 3:45:47
8. Rafal FEDACZYNSKI (POL) 3:46:51


Parziali

Schwazer: 5 Km. 22:40
10 Km. 44:40
15 Km. 1:06:08
20 Km. 1:27:39
25 Km. 1:49:00
30 Km. 2:10:39
35 Km. 2:32:39
40 Km. 2:54:36
45 Km. 3:15:57

Tallent: 5 Km. 22:51
10 Km. 44:39
15 Km. 1:06:07
20 Km. 1:27:38
25 Km. 1:49:01
30 Km. 2:10:39
35 Km. 2:32:40
40 Km. 2:54:36
45 Km. 3:16:37

Nizhegorodov: 5 Km. 22:50
10 Km. 44:40
15 Km. 1:06:08
20 Km. 1:27:39
25 Km. 1:49:00
30 Km. 2:10:38
35 Km. 2:32:40
40 Km. 2:54:36
45 Km. 3:16:38

Garcia: 5 Km. 23:35
10 Km. 46:12
15 Km. 1:08:34
20 Km. 1:31:01
25 Km. 1:53:18
30 Km. 2:15:36
35 Km. 2:37:33
40 Km. 2:59:36
45 Km. 3:21:52

Tysse: 5 Km. 23:41
10 Km. 46:36
15 Km. 1:09:12
20 Km. 1:31:46
25 Km. 1:54:00
30 Km. 2:16:16
35 Km. 2:38:25
40 Km. 3:00:19
45 Km. 3:22:26

Nava: 5 Km. 23:01
10 Km. 45:30
15 Km. 1:08:15
20 Km. 1:31:02
25 Km. 1:53:18
30 Km. 2:15:35
35 Km. 2:37:33
40 Km. 2:59:56
45 Km. 3:22:32

Yamazaki: 5 Km. 22:51
10 Km. 44:40
15 Km. 1:07:01
20 Km. 1:29:14
25 Km. 1:51:18
30 Km. 2:13:29
35 Km. 2:35:53
40 Km. 2:58:57
45 Km. 3:22:17

Fedaczynski: 5 Km. 24:03
10 Km. 47:44
15 Km. 1:11:05
20 Km. 1:33:55
25 Km. 1:56:28
30 Km. 2:18:52
35 Km. 2:41:11
40 Km. 3:03:05
45 Km. 3:24:43


Gli iscritti sono stati 59, provenienti da 32 paesi.

Partenza alle ore 7.30 con una temperatura ideale di 19° ed un tasso di umidità elevato del 97%. Non c’è foschia. La giornata si preannuncia calda quando i marciatori saranno nelle fasi più importanti della gara.

Diciamo subito che abbiamo assistito a due gare nella stessa gara.
La prima gara, quella per le medaglie effettuata da un drappello di atleti che hanno monopolizzato la scena: Alex Schwazer, Jared Tallent, Denis Nizhegorodov, nonché Jianbo Li (fino al 37,5 Km) e Yohan Diniz (fino al momento del suo abbandono verso il 30,5 Km).
La seconda gara: quella del resto del mondo, che si è dovuto inchinare allo strapotere ed al ritmo imposto dai primi.
Un cenno a parte meritano Jesus Angel Garcia e Erik Tysse, autori di due brillanti azioni, avendo distribuito le loro forze, in maniera ottimale, il che ha permesso loro di arrivare al ridosso delle medaglie.

Abbiamo però assistito ad una gara stupenda nella quale, oltre all’incontestabile trionfo di Alex Schwazer, abbiamo visto la sorprendente (almeno per noi) rivelazione di Jared Tallent (l’unico a conquistare due medaglie nella marcia) che è riuscito a sorprendere anche il detentore del record mondiale Denis Nizhegorodov, all’eccezionale rimonta indicata sopra di Jesus Angel Garcia ed Erik Tysse, nonché al crollo drammatico del cinese Jianbo Li che negli ultimi 10 Km., coperti in quasi 56’, è passato dalla 4° alla 14° posizione.
Questi ingredienti, sommati alla devastante volontà al non voler abbandonare la gara espressa da Yohan Diniz, che ha pagato a duro prezzo la sortita iniziale al fianco di Alex Schwazer, hanno fatto sì che la gara alla quale abbiamo assistito sia stata una delle più belle ed entusiasmanti del programma atletico dei Giochi Olimpici.

La cronaca, potrebbe terminare qua, ma comunque, qualcosa desideriamo aggiungere, non fosse altro per il rispetto a coloro che hanno onorato questa 50 Km. con la loro fatica ed il loro sudore.

7.30: Pronti, via. Subito in testa la maglietta bianca di Alex Schwazer. Si capisce subito che sarà una gara diversa da quelle del passato, più simile a Cheboksary che ad Helsinki ed Osaka. Lo capisce anche Diniz, Campione Europeo e Vice Campione Mondiale in carica, il quale gli si affianca. I due escono dallo stadio ed entrano sul percorso con una ventina di metri di vantaggio. I più pensano sia una follia, data anche l’andatura, ma ci si accorge presto che non sarà così.

5 Km.: Schwazer e Diniz continuano la loro gara di testa, ogni tanto parlottano fra loro; sembra abbiano studiato la cosa a tavolino. Il passaggio è di 22.40. Gli inseguitori, guidati da Tallent sono a 10”. Fra alcuni chilometri però i primi due verranno riassorbiti.

10 Km.: Sono in sette a passare in 44.40: Nizhegorodov, Rutter, Li, Tallent, Schwazer, Yamazaki e Diniz.

20 Km.: Saltiamo a piedi pari al 20° km. dove sono rimasti in quattro. Infatti l’australiano Adam Rutter ha abbandonato la gara poco dopo il 10 Km., Yohan Diniz viaggia ad una ventina di metri dal quartetto, mentre Yamazaki si è lasciato sfilare ed ha oltre 1’ di distacco. Per lui questo ritmo non è alla portata.
Nel frattempo la giuria ha già fatto sentire il proprio peso: sono stati squalificati Darius Skarnulis (LTU) e Artur Brzozowski (POL) mentre il cinese Chengliang Zhao ha a suo carico due proposte di squalifica e Jesus Angel Garcia una.

25 Km.: Sono sempre in quattro. Si alternano al comando Schwazer, Tallent e Nizhegorodov, mentre in cinese Li sta un po’ al traino. Tallent e Schwazer ogni tanto parlottano, sorridono e si passano le bottigliette di acqua agli spugnaggi.

Schwazer imposta una strana strategia ad ogni spugnaggio/rifornimento: disegna un triangolo, partendo una ventina di metri prima e rientrando sulla linea ideale di marcia una ventina di metri dopo; gli altri lo seguono come un’ombra. Nessuno pensa a disegnare linee alternative.

Però dalle 9.02 l’italiano ha a suo carico una proposta di squalifica (e resterà la sola) rimediata verso il 23° km. per sospensione.
L’ambiente italiano comincia a preoccuparsi, anche perché l’altro Italiano Diego Cafagna è già stato squalificato una decina di minuti prima: l’infrazione contestata è lo sbloccaggio del ginocchio.
Anche l’irlandese Colin Griffin, vecchia conoscenza del Centro di Saluzzo è stato squalificato alcuni minuti prima di Cafagna, anch’egli per sbloccaggio del ginocchio.
Esattamente pochi metri prima del 25° Km. viene squalificato anche il salvadoregno Salvador Mira, sarà l’ultimo intervento di squalifica della giuria.
Yohan Diniz viaggia in quinta posizione a 27” dai quattro battistrada, ma ora comincerà purtroppo il suo calvario.
Il russo Sergey Kirdyapkin, Campione Mondiale a Helsinki 2005, ha deciso di abbandonare la gara.

30 Km.: Sono sempre in quattro al passaggio in 2:10:38. Diniz è ancora 5° ma in piena crisi, si fermerà subito dopo, non appena Gregorz Sudol (che viaggia da più di mezz’ora con due proposte di squalifica a carico) e Yuki Yamazaki (a suo carico solo una proposta di squalifica per sospensione ricevuta tra il 10° ed il 15° Km.) lo sorpasseranno e passeranno al 30° Km. in 2:13:38. Da dietro cominciano a guadagnare posizioni Jesus Angel Garcia ed Erik Tysse, con gli ultimi 5 Km. passati in 22:16.

35 Km.: Sono sempre in quattro al passaggio in 2:32:39; il trenino è guidato da Schwazer, poi Tallent (sempre più sorprendente) e quindi Nizhegorodov.
Il cinese Li, sembra stia per finire la benzina da un momento all’altro.

Poco dopo il 30 Km. però Tallent è raggiunto dalla prima proposta di squalifica per sbloccaggio del ginocchio: la cosa non sembra preoccuparlo più di tanto, tant’è che si mette a tirare per alcuni metri e Schwazer via dietro a lui.
Sudol e Yamazaki passano a circa 3’15”. Settimo è il messicano Jesus Sanchez. Garcia e Tysse, guadagnano altre posizioni.

40 Km.: Sono in tre al passaggio, guidati da Tallent in 2:54:36 (con un parziale di 21.56). Sempre quarto il cinese Li, che però in cinque Km. ha perso 1’58” (transita infatti in 2:56:34): la benzina era veramente terminata.

Da quasi cinque minuti anche Nizhegorodov ha la sua bella proposta di squalifica a carico: ora sono nuovamente tutti alla pari in tutto e per tutto; è solo una questione di forza, resistenza e mentalità vincente.

Sudol passa 5° in 2:58:32 (ma la sua marcia appare troppo muscolare e meno fluida di prima, anche per lui si avvicina la crisi), Yamazaki 6° a 25” da Sudol, e gestisce molto bene le sue forze.
Fa capolino al 7° posto l’altro Australiano Luke Adams (2:59:31), ma sarà un fuoco di paglia.
Si installa invece il 8° posizione il 39enne Jesus Angel Garcia, a questo punto però gravato da due proposte di squalifica.
Continua nel recupero di posizioni il norvegese Erik Tysse, che sembra un altro atleta rispetto all’opaca prova di sei giorni prima nella 20 Km.

Poco prima del 42 Km. si compie l’atto finale di questa bellissima gara. Alex Schwazer che già poco prima gesticolava, mentre passava al 41 Km. davanti a Sandro Damilano, gesticola ancora mentre passa davanti al clan degli Italiani con Vittorio Visini a gridare più degli altri.
Subito dopo c’è uno spugnaggio, Alex prende una bottiglietta, allunga per qualche passo e si accorge che Tallent ha perso cinque metri. Si volta, ne ha la conferma e continua.
Nizhegorodov soffre per una ventina di secondi, ma chiude il buco.
Segue Alex, ma fra non molto sarà raggiunto dalla sua seconda proposta di squalifica, questa volta per sbloccaggio del ginocchio.
Tallent lascia fare e segue a pochi metri di distanza.
Ha capito che è il momento della resa, il momento nel quale l’italiano presenta a tutti il conto del suo strapotere.
Cambia strategia di gara, Tallent passando davanti al tabellone delle squalifiche, pensa al recupero su Nizhegorodov, verso un possibile argento.

Lo show di Schwazer è cominciato ed è come un crescendo rossiniano !

45 Km.: Il passaggio di Schwazer è di 3:15:57 (parziale da brivido: in 21.21). Tallent ha coronato la sua rimonta su Nizhegorodov e viaggiano assieme a 40” dal battistrada.
La storia per l’oro sembra sia terminata. Si apre la storia per le altre due medaglie.
Più dietro è cambiato tutto: Jesus Angel Garcia (con un parziale di 22:16) ha lasciato sul posto tutti gli altri e si è installato saldamente in quarta posizione: l’esperienza conta !
Quinto è Yamazaki a 25” da Garcia, incalzato però da Tysse (a 9” da lui). Sudol perde posizioni, mentre Adams incontra la crisi (parziale di 23:47)

Gli ultimi due giri di Schwazer sono veramente uno spettacolo, non solo dal punto di vista della tecnica e della forza, ma anche per quello che questo estroverso atleta mette in mostra davanti ai cameramen (ndr - dirà nelle interviste del dopo gara: "Volevo seguire la moto, ma ogni volta che mi avvicinavo, quelli scappavano").
Il ricordo di Osaka è cancellato: vuole godersi il suo giorno.

Verso il 46,5 Km. Tallent, strappa e lascia sul posto Nizhegorodov. Per lui l’argento da possibile si trasforma in molto probabile. E’ un bel Tallent, quello che conquisterà la seconda piazza.
Nulla da fare per Nizhegorodov, che appare anch’egli con poca benzina nel serbatoio.

A proposito di carburante, gli ultimi cinque chilometri la dicono lunga:

Alex Schwazer: 21:12
Jared Tallent: 22:50
Denis Nizhegorodov: 23:36
Jesus Angel Garcia: 22:16
Erick Tysse: 22:07

e così arrivano in pista e tagliano il traguardo.


Il dopo gara

I primi due ne hanno ancora di carburante. Alex ha delle reazioni alla vittoria più simili a quelle dei velocisti, che a quelle di chi ha appena terminato 50 Km. e frantumato il record olimpico di Robert Korzeniowski.

A proposito di tempi: solo 5” separano il tempo di Alex di Cheboksary da quello di Beijing. Evidentemente le condizioni climatiche contano relativamente quando si è in forma.

Lucido e simpatico alle interviste di rito.
Ancor più lucido quando rifiuta di rivelare nomi e fatti personali: bravo !

Tallent ha ancora molta forza in corpo. E’ lui la vera sorpresa di queste due gare di marcia olimpiche.

Nizhegorodov pare deluso, ma forse è soltanto una sensazione di estrema fatica, visto che comunque il sorriso sulle labbra ce l’ha, e gli abbracci con gli altri due non mancano.

Chi gioisce, e ne hanno motivo, sono Jesus Angel Garcia e Erik Tysse, quest’ultimo esausto, l’esperto spagnolo, invece, si concede al pubblico conscio di aver compiuto un’impresa alla sua quinta Olimpiade.
Ora, se vuole, potrà appendere le scarpette al chiodo con serenità e grande soddisfazione.

Gli altri italiani

Marco De Luca è sempre viaggiato tra la 20° e la 30° posizione fino ai 35 Km. Ha poi recuperato qualche posizione più per crolli altrui, che per incremento proprio.
La sua 19° posizione (3:54:47 a 17:38) non lo soddisfa.

Diego Cafagna, come detto, è stato squalificato poco prima dei 20 Km. per sbloccaggio del ginocchio. Lui sembra non essere d’accordo con la giuria.
Purtroppo è sembrato ai molti sul percorso un Cafagna diverso ed involuto da quello fluido e determinato di Cheboksary, quello che aveva con il suo risultato concretizzato il secondo posto della nazionale italiana della 50 Km. in Coppa del Mondo.

A proposito: se dovesse venir confermata la squalifica per doping di Kanaykin, questo secondo posto si trasformerà in vittoria.
Vediamo sempre il bicchiere mezzo pieno.

E' finita l'avventura della marcia a questi Giochi Olimpici: ora possiamo veramente gridare a voce alta "One walk, one team"