Olympic Games - OG 1932 Maschile

Los Angeles






Parigi segnò però, nonostante lo splendido risultato per i nostri colori, la sconfitta della marcia.
Una sconfitta cocente, bruciante, tant’è che ancor oggi la ferita non si è rimarginata.

Fu così che la marcia venne, per così dire, messa in quarantena; alle Olimpiadi di Amsterdam nel 1928 la specialità venne esclusa.
Anzi, qualcuno avanzò l’ipotesi, sostenendola a spada tratta, di non introdurla più nei programmi olimpici.
Come si vede, e lo ripetiamo se ce ne fosse ancora bisogno, le polemiche attuali che sempre accompagnano la specialità, sono un nonnulla, pur trovando radici profonde nel passato

La diatriba fu lunghissima con polemiche infinite a favore e contro che terminarono solamente con un compromesso: niente più gare brevi, e via alla gara dei Km. 50.

Avvenne quindi che a Los Angeles apparve perla prima volta questa gara, che sarà destinata a diventare una delle più prestigiose e che tanto vanto portò all’Italia.

Vediamo cosa accadde.

Km. 50 marcia - 3 agosto 1932

1. Tommy GREEN (GBR) 4:50:10 OR
2. Janis DALINS (LAT) 4:57:20
3. Ugo FRIGERIO (ITA) 4.59:06
4. Karla HAHNER (GER) 5:06:06
5. Ettore RIVOLTA (ITA) 5:07:39
6. Paul SIEVERT (GER) 5:16:41
7. Henri QUINTRIC (FRA) 5:27:25
8. Ernest CROSBIE (USA) 5:28:02

Parziali:

Green: 12,5 Km 1.10:28
25 Km 2:23:11
37,5 Km 3:39:55

Dalins: 12,5 Km 1.10:28
25 Km 2:23:11
37,5 Km 3:39:55

Frigerio: 12,5 Km 1.10:28
25 Km 2:23:11
37,5 Km 3:39:55

Gli iscritti furono 15, provenienti da 10 paesi.

Green, Dalins ed il veterano Frigerio stettero assieme per tre quarti della gara, e quindi il britannico che si era appena ripreso da un colpo di sole dopo che gli fu gettata addosso dell’acqua gelida, riuscì ad involarsi, seguito da Dalins e staccando Frigerio di 300 m.
Green allora forzò nuovamente l’andatura, visto che si era ripreso benissimo dal colpo di sole, e quando Dalins cominciò a soffrire per dei crampi lo staccò definitivamente.
Fu così che il britannico vinse la gara con oltre sette minuti di vantaggio che ancor oggi rappresenta il secondo maggior margine di vittoria nella storia di questa gara.
Il quarto arrivò ad oltre un quarto d’ora, mentre al quinto posto un altro azzurro, Ettore Rivolta, arrivato sì con oltre diciassette minuti di ritardo, ma comunque in modo da confermare la validità e la leadership della scuola italiana di marcia.
Un altro italiano, Francesco Pretti, fu costretto al ritiro.

Per Frigerio fu l’ultima apparizione sul palcoscenico olimpico.
Terminò con un palmares di quattro medaglie: tre d’oro ed una di bronzo.
Questo exploit a tutt’oggi è stato superato nella storia dei nostri giorni dal solo Robert Korzeniowski; ovviamente il tutto deve essere rapportato ai tempi.