Dal sito web Japan Running News - JPN
Ieri 2 novembre, il team aziendale Asahi Kasei ha rilasciato una dichiarazione in cui negava le accuse di violazioni delle norme antidoping emesse il giorno prima dall'Athletics Integrity Unit (AIU) nel suo annuncio della sospensione provvisoria del membro del team Koki Ikeda , 26 anni, medaglia d'argento nella marcia maschile di 20 km alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e ai Campionati mondiali dell'Oregon 2022. La dirigenza del team ha presentato una petizione all'AIU chiedendo che la sospensione provvisoria venisse annullata e ha dichiarato che avrebbe "affermato e dimostrato all'AIU che non era stata violata alcuna regola".
L'AIU sostiene che il passaporto biologico di Ikeda, che raccoglie dati ematici dettagliati nel tempo e consente di monitorare i cambiamenti, conteneva letture sospette che suggerivano l'uso di un metodo proibito. La dirigenza di Asahi Kasei ha affermato che dopo aver tenuto un'udienza con Ikeda e aver consultato esperti del settore, "credono che non siano state violate regole" e hanno affermato che avrebbero "lavorato diligentemente per dimostrare l'innocenza di Ikeda".
Ikeda ha anche rilasciato commenti in cui esprimeva la sua confusione, dicendo: "Ora mi trovo nella situazione in cui potrei non essere in grado di competere a causa di accuse di cose di cui non ho alcun ricordo. È estremamente frustrante e non so cosa fare. Da quando ho ricevuto la notifica ufficiale dall'AIU il 28 giugno, ho ricevuto aiuto da molti professionisti medici, funzionari dell'atletica e altri esperti e ho presentato prove che dimostrano la mia innocenza. Continueremo a lavorare sodo per assicurarci che la verità sia nota e che ci sia un giusto giudizio".
Secondo la dirigenza di Asahi Kasei, il 28 giugno l'AIU ha notificato a Ikeda che gli esami del sangue effettuati tra giugno e agosto 2023 suggerivano un possibile doping ematico e che se avesse avuto una spiegazione, avrebbe dovuto presentarla entro una scadenza specifica. Ha presentato loro una dichiarazione il 24 luglio. Il 1° novembre l'AIU ha annunciato pubblicamente la sua sospensione provvisoria.
Asahi Kasei ha spiegato, "Nessuna sostanza proibita elencata nell'International Standard Prohibited List dell'Agenzia mondiale antidoping è stata rilevata in nessuno dei campioni di Ikeda. Per rilevare il doping ematico, l'AIU esegue regolarmente analisi del sangue su atleti di calibro internazionale come Ikeda per misurare i livelli di emoglobina e altri componenti del sangue. Se ci sono cambiamenti rispetto ai livelli rilevati in passato che superano i limiti stabiliti per il profilo di un singolo atleta e si ritiene che questi cambiamenti siano indicativi dell'uso di una sostanza o di un metodo proibito, l'atleta verrà avvisato e gli verrà chiesto di fornire una spiegazione di come i cambiamenti non siano stati il risultato di una violazione delle regole. Il caso attuale riguarda campioni di sangue prelevati da Ikeda a giugno dell'anno scorso che hanno mostrato che la sua emoglobina e altri parametri avevano superato determinati limiti."
La dichiarazione di Asahi Kasei continuava dicendo: "Dopo aver ricevuto la notifica a giugno di quest'anno, Ikeda ha iniziato a mettere insieme un portafoglio di informazioni sul suo stile di vita, allenamento e condizioni fisiche, nonché i dati delle sue analisi del sangue conservati dal Japan Institute of Sports Sciences, e ha chiesto aiuto a professionisti della medicina sportiva ed esperti di ricerca medica con una vasta conoscenza nel campo della ricerca antidoping. L'opinione di questi esperti era che le fluttuazioni nelle letture dell'emoglobina di Ikeda e di altri livelli non erano il risultato del doping del sangue, ma erano dovute a emolisi intravascolare e sanguinamento gastrointestinale dovuti al suo allenamento, all'ambiente di vita e alla salute fisica e agli effetti collaterali dei farmaci prescritti all'epoca. Un documento che spiegava questo è stato presentato all'AIU."