La marcia italiana ha perso oggi una delle sue figure più illustri e appassionate: se ne è andato all'età di 87 anni Pietro Pastorini.
Pietro Pastorini aveva avuto il pregio di portare l’atletica e la marcia, specialità della quale era innamorato, nei quartieri popolari di Milano come impegno politico e sociale agli inizi degli anni settanta.
Partendo dal quartiere di Quarto Oggiaro è riuscito nel 1995 a vincere con un suo atleta (Michele Didoni) il Campionato del Mondo della 20km di marcia.
Fu un campionato di gloria per Pietro che in quella rassegna di Goteborg riuscì ad ottenere anche un argento nella 50km con l’altro suo pupillo: Gianni Perricelli.
Pastorini fu l’ideatore nel 1969 del Trofeo Frigerio di marcia che nacque proprio in quell’anno ad Affori, un quartiere periferico di Milano.
Per i giovani lombardi si aprì così la possibilità di partecipare ad una serie di gare nel corso di una stagione tutte dedicate alla marcia. Da allora la stragrande maggioranza degli atleti di vertice del nord Italia che si sono distinti a livello agonistico sono passati per quel trofeo.
Lo ricordiamo come un molteplice organizzatore di gare, eventi sportivi dedicati alla marcia, conferenze e dibattiti, incontri con il mondo della scuola, ma anche più umilmente come speaker appassionato.
Quando Pietro prendeva il microfono in mano era molto difficile per gli altri riuscire a toglierglielo e la sua voce inconfondibile tra il roco ed il burbero si diffondeva e raccontava ai presenti gli adeddoti, le bellezze, le regole della marcia perchè lui diceva che "la marcia è cultura alcora prima che tecnica".
Fu anche dal 2002 al 2015 allenatore della squadra nazionale della Svizzera di marcia
Il mondo della marcia italiana perde con lui una delle persone più carismatiche.
Sentite condoglianze alle due figlie Claudia e Paola.