In un’intervista all'agenzia Lusa, Inês Henriques ha ricordato il suo percorso sportivo come, “lungo, bello e con alti e bassi, come la vita”.
Susana Feitor sua conterranea, con la quale condivide il record assoluto di 11 presenze ai Campionati Mondiali, è stata la sua ispirazione e colpevole della decisione di dedicarsi alla marcia dopo averla visto laurearsi campionessa del mondo U20, a Plovdiv 1990.
Entrambe facevano parte del gruppo della marcia del Rio Maior, insieme al celebre João Vieira, ma anche con il fratello gemello Sérgio Vieira, Vera Santos e, più recentemente, Mara Ribeiro, Miguel Carvalho e Miguel Rodrigues.
Inês Henriques ha consolidato la sua carriera nei 20 chilometri, ma la sua “seconda vita” ha cominciato ad emergere dopo i Mondiali di Pechino 2015.
"Non ero più felice e non volevo continuare qualcosa che non mi rendeva più felice", ha riconosciuto, ricordando gli stimoli dell'allenatore e la sua strategia motivazionale:
"Sono stata in vacanza per più di un mese, senza allenamento, è stato il mese in cui sono partita per tinteggiare casa, e l'ho dipinta tutta dentro da sola, è stata la mia terapia."
Dopo aver concluso la sua carriera, domenica, Inês Henriques guarda con preoccupazione al futuro della disciplina, a causa del mancato rinnovamento.
"La migliore atleta è Ana Cabecinha, che non è certo una giovane. Ora è apparsa Vitória Oliveira, che fa vedere alcune cose piacevoli, evolvendosi molto bene, ma anche lei ha anche quasi 30 anni. Negli uomini c’è solo João Vieira, che è più vecchio di me, quindi la situazione è difficile", ha lamentato.
L'abbandono "costerà" anche al suo solito allenatore Jorge Miguel, ammette, e "è anche la fine di un ciclo della sua vita".
"Ha allenato tanti atleti, che invece di fare altre cose, sono stati in pista. Penso che sarà un po' difficile anche per lui, perché non
allenerà più.
"Ma ha accettato bene la mia decisione, perché anche lui se la aspettava. È così, vuole solo vedermi felice e io voglio continuare a correre e sentirmi felice", ha concluso.
Ancora senza un futuro definito, Inês Henriques rifiuta di prendere decisioni affrettate, confidando che si apriranno "altre porte", senza l'atletica e le gare popolari, che scompariranno dal suo futuro post-carriera.
Domenica, in occasione del Giro della parrocchia di São Sebastião, dove ha mosso i primi passi di corsa nel 1992, Inês Henriques si unirà alla famiglia, agli amici e a tutte le persone che ha ritenuto importanti nel suo cammino, con, tra i vari ospiti, la presidentessa di il Comitato Olimpico Portoghese (COP), José Manuel Constantino, l'ex campionessa olimpica di maratona Rosa Mota e tutti i presidenti del Comune di Rio Maior.