Anni addietro degli amici sud americani ci dissero che una delle atlete di maggior interesse del loro continente, oltre alle già note Erica De Sena, Sandra Lorena Arenas e Glenda Morejon, era Kimberly Garcia Leon.
Avemmo occasione di incontrarla e di vederla marciare a Rio Maior (POR) nell’edizione del 2017 del Gran Premio di Marcia e rimanemmo sbalorditi dalla gara che fece, quasi sempre in testa dall’inizio alla fine. Poco prima dei 15km Sandra Lorena Arenas aveva sferrato il suo tentativo di attacco per la vittoria, e l’aveva staccata di 5 secondi, ma nell’arco di un giro e mezzo aveva interamente recuperato lo svantaggio e la bella Peruviana cinse in 1:31:00 staccando di 13” quella che a Sapporo 2021 sarebbe diventata la vice-campionessa olimpica.
Kimberly ci aveva impressionato per il candore e la bellezza del suo gesto tecnico che a nostro parere avrebbe potuto anche essere migliorato se avesse avuto la possibilità di aiutare meglio quelle leve che mamma natura le aveva dato in dote con una statura mediamente più alta delle altre atleta del suo continente.
Ci sembrava insomma l’alternativa del Perù alla Brasiliana Erica De Sena.
In quella stagione Kimberly Garcia si presentò poi alla “Around Taihu” in squadra proprio con Erica De Sena e Sandra Lorena Arenas e le tre atlete della “Latinas” si presero il lusso di vincere la classifica a squadre di fronte alla squadra delle “Heroes” (Viktoria Madarasz, Brigita Virbalyte e Antonella Palmisano che era stata la vincitrice individuale).
Nella stagione successiva ottenne a Taicang il 5 maggio, nella seconda edizione del Campionato Mondiale di Marcia a Squadre quello che ancora oggi è il suo personal best sulla distanza dei 20km: 1:28:56.
Sperava molto in un piazzamento di rilievo ai giochi olimpici di Tokyo 2020, ma Sapporo per solamente una delle quattro atlete del Sud America si rivelò una buona fata.
Glenda Morejon abbandonò agli 11km quando era in 36° posizione, la nostra Kimberly invece resistette altri 5km, ma poco dopo i 16km gettò la spugna mentre era in 29° posizione.
Traumatico fu il rettilineo finale per Erica De Sena che si giocava il bronzo, ma che la sosta nella Zona di Penalità fece regredire ad un incolore 11° posto nell’ordine di arrivo.
Fu probabilmente lì che scattò la molla: “Perchè no i 35km ?”. A farla scattare fu Andres Chocho che si era proposto come allenatore e che come tutti sanno è sempre stato uno specialista della 50km.
La preparazione ai 35km passava però per un percorso di adeguamento ad un passo diverso nella 20km e Kimberly Garcia, spronata da Chocho, ottenne quest’anno due interessanti risultati ad inizio stagione: il primo a Lima (PER) ai Campionati Sudamericani di Marcia quando colse l’argento in 1:32:00 dietro a Glenda Morejon.
Il secondo risultato invece fu molto più importante: nella terza edizione del Campionato Mondiale di Marcia a Squadre a Muscat, il 4 marzo quando ottenne il bronzo in 1:32:27 dietro i due mostri sacri della Cina, Ma Zhenxia e Yang Jiayu. Fu quello il primo podio in un Campionato Mondiale ottenuto da una marciatrice del Perù.
Ed eccoci arrivati a Dudince alla prima esperienza sulla 35km.
Anche qui un mostro sacro cinese con lei nella vicendevole prima esperienza sul medio-lungo: la “neo” campionessa olimpica della 20km di Londra 2012, Qieyang Shenijie.
Shenijie e Kimberly sono assieme ai 10km (46:52), sono vicine ai 20km (1:32:51 Shenijie e 1:32:56 Kimberly) e sono staccate ai 30km (2:18:27 Shenijie e 2:20:25 Kimberly).
Poi un dolore al ginocchio di Shenijie la fa rallentare dai 4:38 medio al km coperti fino ad allora ad un 4:48 che poi diventa 4:56 e supera anche i 5:00 per un ultimo giro in 5:07. Kimberly invece inanella giri negli ultimi 5km di 4:39, 4:41, 4:32, 4:32, e 4:28 e piomba sulla linea d’arrivo staccata di soli 13 secondi.
Qieyang Shenije in 2:43:06 e Kimberly Garcia in 2:43:19
Solamente Maria Perez (ESP), Qieyang Shenije (CHN) e Margarita Nikiforova (RUS) che per le note ragioni non gareggerà in Oregon hanno fatto meglio di lei.
Se son rose fioriranno.
