09/08/2021   Atre analisi sui Giochi Olimpici (uomini)






 

 

Oggi vogliamo proporre ai nostri lettori un’analisi un po’ diversa da quelle usuali, ma sempre riferita alle Olimpiadi.

Abbiamo voluto mettere in correlazione la tecnica di marcia espressa in termini di Paese con il numero delle medaglie vinte, ma soprattutto con il numero degli atleti nei primi otto.

 

Per farlo abbiamo preso in considerazione il numero delle red cards ricevute da un singolo paese come segue:

a) Giochi Olimpici di Londra 2012

b) Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016

c) Abbiano poi calcolato la media fra a) e b)

d) Giochi Olimpici di Tokyo 2020

e) Abbiamo infine calcolato la differenza

 

Per il momento ci siamo limitati ad effettuare questa analisi aggregando le due gare maschili della 20km e della 50km. Nei prossimi giorni faremo altrettanto per la 20km donne.

 

Nella tabella n. 1 qui sotto i nostri lettori troveranno i risultati.

 

 

 

 

Molto interessante sono il numero totale delle red cards emesse dalle singole giurie (che ricordiamo erano molto omogenee con solamente qualche piccola variazione negli anni).

A fronte di 74 red cards (30 per ginocchio non esteso e 44 per mancanza di contatto) di Londra a Rio de Janeiro ne erano state emesse ben 122 (44 per ginocchio non esteso e 78 per mancanza di contatto). Il valor medio quindi delle due precedenti edizioni dei giochi olimpici è stato quindi di 98 red cards totali (37 per ginocchio non esteso e 61 per mancanza di contatto).

Tokyo fa fatto registrare in notevole miglioramento: le red cards sono state 88, ma mentre il numero di quelle relative all’estensione del ginocchio è rimasto identico (37) è diminuito di 10 unità quello della fase di volo (51).

 

Molto interessante è inoltre notare che ben 25 paesi (quelli con il segno -) su 42 che hanno ricevuto con i loro atleti almeno una red card hanno registrato a Tokyo un miglioramento (in alcuni casi solo marginale). Fra questi il miglior salto di qualità è stato fatto dal Cile, ma soprattutto dalla Polonia i cui atleti a Rio de Janeiro erano stati particolarmente sanzionati, mentre a Tokyo hanno ricevuto nella globalità solamente una red card fra l’altro vincendo anche una pesante medaglia d’oro nella 50km. 

 

Per contro spiccano negativamente l’aggravamento delle situazioni tecniche della Lettonia, ma ancor più quella del Guatemala.

Il Guatemala a Londra aveva ricevuto 8 red cards, ma almeno aveva vinto una medaglia, ora a Tokyo ne ha ricevute ben 15 (portando la differenza con la precedente media da 6,5 a un drammatico 8,5), ottenendo in cambio, come miglior risultato dei suoi atleti, solo un 30° posto nella 20km uomini.

 

Infine due sono stati i Paesi che non hanno, rispetto alla media, né migliorato né peggiorato: Norvegia e Italia. 

C’è però da dire che, rispetto a Rio de Janeiro, dove l’Italia ottenne l’8° posto nella 20km qui a Tokyo ha ottenuto l’oro nella 20km. In entrambi i casi i due atleti hanno terminato la gara con una red card.

 

 

Nella tabella n. 2 qui sotto i nostri lettori troveranno l'evoluzione delle medaglie e il numero degli atleti classificati nei primi otto (quelli che in gergo si chiamano "diplomi olimpici").

 

 

 

 

I Paesi leader negli uomini sono sempre gli stessi (Cina, Giappone, Australia, Canada, Spagna, Germania, e Italia).

Appare però molto chiaro che a Tokyo 2020, Cina, Australia non hanno raccolto medaglie è certamente dovuto ad un elevato cambio generazionale (la Cina  ha perso negli anni: Chen Ding, Wang Zhen e Si Tianfeng mentre per l’Australia non ha partecipato Jared Tallent).

A questo di deve aggiungere il decorso degli anni che ha pesato su due atleti (Cai Zelin, CHN e Matej Toth, SVK) che avevano vinto a Rio un argento ed un oro.

 

Per contro abbiamo assistito al grande salto di qualità del Giappone con due medaglie e tre atleti nei primi otto, anche se francamente le prospettive delle ultime due stagioni davano il Giappone come l’avversario da battere. Qualcuno (e noi tra quelli) ipotizzava anche pr il Giappone almeno quattro medaglie negli uomini.

La suspense della 50km ha regalato le medaglie alla Polonia (era dai tempi del grande Robert Korzeniowski che non avveniva), al Canada ed alla Germania

Poi c’è l’oro per l’Italia nella 20km.

Non vince medaglie, ma ottiene tre atleti nei primi otto la Spagna, alla pari di Cina e Giappone: come dire che la bua scuola non mente.

 

A nostro avviso infine probilmente il più interessante parametro da analizzare è quello della correlazione fra il numero migliori otto atleti rapportato ai dati economici consolidati di ogni Paese, usando come osservazione il posizionamento dei principali paesi indicati sopra rispetto al Gross Domestic Product (in sostanza il PIL) che è dato dalla seguente equazione:

 

GDP = consumi + spesa pubblica + investimenti + esportazioni nette

 

 

Country

 GDP in $

(billion x 1000)

Athletes

in first eight

  Athlete % 
Spain $ 1.350 3 450
Poland $ 643 1 643
Australia $ 1.480 1 1.480
Canada $ 1.643 1 1.643
Japan $ 5.064 3 1.688
Italy $ 1.886 1 1.886
Germany $ 3.806 2 1.903
China $ 14.722 3 4.907

 

 

Se la guardiamo da questo punto di vista Spagna e Polonia sono i paesi che meglio si sono espressi a Tokyo 2020.