22/05/2021   Uno sguardo nel futuro - parte terza: 50km uomini






 

 

Quest’anno malgrado sia continuato il problema pandemia si sono potute svolgere alcune gare molto importanti che ci possono far fare una disamina approfondita sulle future prospettive in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020. La gara olimpica si svolgerà a Sapporo: venerdì 6 agosto con partenza alle 5:30 (ora locale - 22:30 del 5 agosto in Europa).
 
Le proiezioni attuali sulle condizioni meteo ci danno una temperatura tra i 18°-20° gradi alla partenza e di 22°-24° all'arrivo. L’umidità dovrebbe aggirarsi sul 60%-70%. 

 

Come si può facilmente notare le condizioni atmosferiche saranno molto diverse da quelle che gli atleti hanno trovato nelle gare svolte in questi mesi, a parte le gare di Coppa Panamericana svoltesi a Guayaquil (ECU) dove le condizioni erano molto simili a quelle che gli atleti troveranno a Sapporo.

 

Le gare che sono state prese in esame sono:

 

Campionati Giapponesi a Wajima

 

- 50km maschile disputate l'11 aprile a Wajima con 12°-13° gradi di temperatura e 50% di umidità; percorso di 2km; 

 

Selezioni Olimpiche Cinesi a Huangshang

 

Si è gareggiato il 21 marzo con una temperatura attorno ai 20° alla partenza e 25° all'arrivo e con umidità del 75%. Percorso di 2km.

 

Campionato Europeo per Team di Podebrady

 

Gara svolte al mattino del 16 maggio. 

Il percorso nel parco della cittadina era di 1km. La temperatura si è aggirata sui 10°-12° con un’umidità del 60%.

 

Coppa Panamericana di marcia di Guayaquil:

 

Gara disputata l’8 maggio su un percorso di 2km con temperature sui 25°-26° e umidità sul 75%. 

 

 

50km uomini:
 

Con questa gara si chiude, purtroppo, un’epoca. Un lungo storico e memorabile periodo iniziato, negli eventi importanti, nel 1932 con la gara alle Olimpiadi di Los Angelos e che ha raccontato e ci ha fatto vivere pagine di avvenimenti indimenticabili e affascinanti con grandi imprese, delusioni, crisi memorabili, sofferenze infinite e grande spirito di amicizia fra i concorrenti. Arrivare alla fine di una cinquanta era davvero per tutti un’impresa.

 

Per inciso, e vi preghiamo di consentirci questo vezzoso ricordo, a vincere la 50km in quel di Tokyo 1964, quando l'Olimpiade si svolse nel paesae del Sol Levante, fu un Italiano: quel monumento della marcia degli anni Sessanta che risponde al nome di Abon Pamich (classe 1933), nato a Fiume (oggi Rijeka) quando la città era ancora italiana e lasciata in maniera rocambolesca quando aveva appena 13 anni.
Pamich negli anni Sessanta collezionò oltre l'oro a Tokyo 1964 anche un bronzo a Roma 1960, stravinse i Campionati Europei di Belgrado 1962 e quelli di Budapest 1964 e stabilì a Roma il 16.11.1061 il record mondiale dei 50.000m in pista in 4:14:02.4h.
A lui, oggi ottansettenne, vogliamo dedicare l'immagine di copertina.

 

Ci mancherà questa mitica 50km come prima ci è mancata la 100km.

 

Sarà sostituita dalla 35km che nel giro di poco tempo si rileverà non altro che un proseguimento della 20km perché gli atleti saranno, quasi certamente, in grado di marciare a 4:00 al km. Insomma dove incominciava la vera 50 km. ora finirà la gara.

 

Le competizioni finora disputate ci suggeriscono, in vista delle gare olimpiche, un probabile dominio giapponese, anche se la 50km è sempre gara difficile da pronosticare e da terminare perché, molto più che nelle altre due gare, il fattore imprevedibilità è all’ordine del giorno.

 
A Wajima si sono ottenuti tempi di gran lunga migliori che nelle altre gare.
I primi 3 della top list stagionale sono giapponesi con Satoshi Maruo che marciando in 3:38:42 ha ottenuto la miglior prestazione 2021. Al secondo e terzo posto troviamo Hayato Katsuki (3:42:34) e al terzo Kai Kobayashi (3:43:01). I primi due insieme al campione del mondo, Yusuke Suzuki, formeranno a Sapporo un terzetto formidabile e non possono che essere loro i grandi favoriti.
 
 
 
 
 
Nella gara di Hungshan (Cina) fino al 40° km la proiezione finale per i primi due era di un tempo sulle 3:42:00 poi per entrambi c’è stato un ultimo diecimila di sofferenza. 
Lu Yadong, già 4° ai mondiali di Doha, ha chiuso in 3:46:51. Wang Qin, che ha un personale di 3:38:01 ha terminato in 3:47:35. Sono due atleti che, comunque, possono dire la loro nella gara olimpica.
 
 
 
 
 
 
 

In campo europeo il tempo migliore l’ha fatto registrare il tedesco Jonathan Hilbert con 3:43:44, che è anche primato personale, nella gara di Francoforte del 10 aprile. Il tedesco, al momento, non ci sembra in grado di lottare per il vertice. Diamo più chance all’ucraino Maryan Zakaknytskyy, quest’anno 3:46:28 a Antalya (TUR) già brillante vincitore dei Campionati Europei di Berlino 2018 e quarto a Taicang nel 2018 nel Campionato Mondiale a Squadre.

 

La Coppa Europa ha messo in evidenza lo spagnolo Marc Tur che ha vinto col tempo di 3:47:40, prestazione molto distante da quelle dei giapponesi, Difficile per lui lottare per una medaglia così come per gli altri atleti europei visti a Podêbrady, anche se mancava qualche atleta che si è distinto a Doha come per esempio: Joāo Viera

 

 

Arduo è dare un giudizio sugli atleti sudamericani. La gara si è svolta in condizioni climatiche difficili e i tempi realizzati sono poco indicativi. Certamente qualche atleta di oltre oceano, specialmente all’inizio della gara, vorrà mettersi in evidenza, ma al momento non vediamo qualche atleta che potrebbe essere protagonista, se non forse Andres Chocho: tecnica permettendo.

 

Infine non bisogna dimenticare il canadese Evan Dunfee, sempre buon interprete e medagliato nelle ultime importanti gare.

 

Pesano sul pronostico due incognite: 

Tóth (Svk) e Diniz (Fra) saranno alla partenza? 
Qualche russo sarà ammesso? Anche se ricordiamo che nei campionati russi a Sochi il 19 febbraio si è disputata la 35km e i risultati ottenuti non sono stati esaltanti.

 

Mancano però ancora circa 3 mesi alle gare olimpiche per cui tante cose potranno cambiare. Per questo nessuna atleta dovrà abbandonare il suo sogno olimpico.
Il duro e costante lavoro, la determinazione, e il cuore saranno come sempre decisivi. Come diceva l’impareggiabile e indimenticabile Pino Dordoni: “Al via di una gara sono tutti sulla stessa linea. Ognuno deve coltivare le proprie ambizioni. Poi saranno le tantissime varianti durante la competizione a stabilire l’ordine d’arrivo. Per questo non bisogna arrendersi mai.”