21/03/2020   Intervista di attualità a Sandro Damilano






 

 

 

Intervista a Sandro Damilano, apparsa su “La Stampa” del 21.3.2020 a cura di Paolo Costa.

 

 


 

 

La strada per le Olimpiadi (se e quando andranno in scena) è ancora lontana, ma i marciatori cinesi seguiti da Sandro Damilano cominciano a crederci. Passata, o quanto meno (pare) sotto controllo l’emergenza coronavirus nel grande Paese asiatico, ha fatto ritorno in patria il gruppo degli atleti che, nei periodi liberi da gare, si allena regolarmente ormai da undici anni a Saluzzo agli ordini di Damilano, il riconosciuto «guru» della marcia mondiale. Un gruppo «aperto», con ingressi e uscite che, proprio per il grande numero di marciatori di altissimo livello presenti in Cina, ha sempre portato in patria medaglie e titoli internazionali. 

 

Sono otto, i marciatori, con sei tecnici e accompagnatori, che sono rientrati in Cina la scorsa settimana: un viaggio lungo e avventuroso, ma tutto è andato bene. «Gli atleti - racconta Sandro Damilano - sono partiti da Saluzzo la scorsa settimana, quando si iniziava a capire che si sarebbero stati problemi negli spostamenti internazionali. 

 

Dopo l’ultimo allenamento sulle strade saluzzesi di giovedì scorso, siamo riusciti a trovare un volo verso la Cina, con partenza da Milano. Il viaggio è stato tutt’altro che facile con 52 ore in aereo, da Milano a Roma, poi Addis Abeba e l’arrivo in Cina, con successivo trasferimento al Centro federale sportivo di Qinhuangdao, città sulla costa ovest di fronte al Giappone. 

 

"Come logico, ora sono tutti in quarantena, ma anche nell’isolamento forzato stanno portando avanti i loro allenamenti. Si, avevano chiesto anche a me di andare con loro in Cina, ma non averi potuto lasciare la mia famiglia in questo momento. Ci sentiamo tutti i giorni e vediamo i progressi: ogni stanza è dotata di palestra e tappeto, quindi è possibile proseguire il lavoro senza problemi".

 

 

 

 

 

Ma le Olimpiadi andranno in scena quest’anno? 

 

«Secondo me non si faranno, per lo meno non in quella data. Dobbiamo pensare alla situazione che viviamo in Europa e qui in Italia, dove il numero dei morti è stato superiore a quello della Cina e l’emergenza continua. Poi è anche vero che il Giappone vuole fare i Giochi, e anche in Cina ci si sta muovendo in questa direzione. I ragazzi dovrebbero riprendere l’attività a maggio, ma magari anche prima, con il via alle selezioni olimpiche: loro sono convinti che le Olimpiadi si faranno».

 

 

Da allenatore di calcio (due campionati vinti con il suo Saluzzo) come vede Sandro Damilano la possibile ripresa dell’attività sui campi da gioco? 

 

«Secondo me, i dilettanti staranno fermi: è troppo tardi. Per i professionisti è un altro discorso. Probabilmente cercheranno di riprendere i campionati ma, per come la vedo io, si dovrebbe puntare sulle Coppe, con turni ad eliminazione diretta sino alla fine, così da snellire i tempi: così potrebbero bastare quattro partite, finale compresa, per chiudere in tempo. Purtroppo, questo calcio è comandato solo dal denaro».

 

 

Attività fisica all’aperto in tempi di coronavirus: si o no? 

 

«Si vede un po’ di tutto. Gente che non si muove mai da casa e, improvvisamente, si scopre atleta. Ma bisogna capire che si deve rimanere a casa. Poi, anche in casa si può lavorare. Alcuni esercizi sono alla portata di tutti, e 100 scalini al giorno valgono più di una corsa. Ma in questo momento dobbiamo solo pensare a tirarci fuori dall’emergenza. Siamo in un periodo di guerra: dalla vera guerra ne siamo usciti, e ci riusciremo anche questa volta».

 

 

 

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