Olympic Games - OG 1976 Maschile

Montreal









Le Olimpiadi tornarono in America, questa volta in Canada, che prevalse nella sessione del CIO ad Amsterdam del 12.5.1970 su Mosca per 41 voti contro 28.

I giochi furono allora i più ricchi ed i più belli dell’era moderna, salvo che Montreal e l’intera provincia del Quebec dovettero poi sobbarcarsi forti tasse e veder ridotti i programmi di sviluppo metropolitano a causa di un deficit maturato a seguito di una delle campagne più dissennate di costruzione olimpica che la storia possa ricordare: a fronte di 240 miliardi di introiti ce ne furono oltre 800 di spese.

Ma passiamo alle gare.

La marcia subì un nuovo assalto alla sua credibilità: venne soppressa la gara più classica, quella dei 50 Km. E la gara dei 20 Km. segnò il definitivo passaggio dallo stile ortodosso a quello di estrema dinamicità e di una maggiore velocità, spesso ai limiti del regolamento.

La marcia azzurra non colse alcuna medaglia.

Vediamo cosa accadde.

Km. 20 marcia – 23 luglio 1976

1. Daniel BAUTISTA (MEX) 1:24:40.6 OR
2. Hans-Georg REIMANN (GDR) 1:25:13.8
3. Peter FRENKEL (GDR) 1:25:29.4
4. Karl – Heinz STADTMULLER (GDR) 1:26:50.6
5. Raul GONZALEZ (MEX) 1:28:18.2
6. Armando ZAMBALDOP (ITA) 1:28:25.2
7. Volodimyr GOLUBNICHIY (URS) 1:29:24.6 (UKR)
8. Vittorio VISINI (ITA) 1:29:31.6

Parziali

Bautista: 5 Km. 21:13
10 Km. 42:25
15 Km. 1:03:45

Reimann: 5 Km. 22:23
10 Km. 42:25
15 Km. 1:03:46

Frenkel: 5 Km. 21:12
10 Km. 42:24
15 Km. 1:03:45

Stadtmuller: 5 Km. 22:23
10 Km. 42:26
15 Km. 1:03:56

Gonzalez:5 Km. 21:14
10 Km. 42:55
15 Km. 1:05:59

Zambaldo: 5 Km. 21:47
10 Km. 43:45
15 Km. 1:06:04

Golubnichiy: 5 Km. 21:30
10 Km. 43:32
15 Km. 1:06:05

Visini: 5 Km. 22:03
10 Km. 44:26
15 Km. 1:07:16



Gli iscritti furono 38, provenienti da 21 paesi.

Il Campione Olimpico uscente. Peter Frenkel, guidò la gara con i suoi compagni di squadra, i tre messicani e Golubnichiy fino al 5 Km.


Subito dopo prima Golubnichy e poi Raul Gonzalez (molto più portato per la 50 Km.) persero le posizioni di testa.
A condurre la gara c’era Daniel Bautista, che era arrivato a Montreal con le migliori prestazioni mondiali sia sui 10 Km, in pista (40:56.0) che sui 20 Km. sempre in pista (1:23:39.0) e che qui in Canada era considerato l’uomo da battere.
Il gruppo dei battistrada, da cinque unità al 5 Km., si era ridotto a tre al 15 Km., con Frenkel che ancora conduceva su Bautista e Reimann.

Al 17 Km. Bautista accelerò, e vince con più di 30 secondi di vantaggio. I suoi ultimi 5 Km., percorsi in 20:56, furono i 5 Km. più veloci della gara.

Gli italiani condussero una gara separata l’uno dall’altro.

Armando Zambaldo, che era stato a ridosso dei primi durante i primi Km. di gara, aveva 34 secondi di distacco al 5 Km., mentre Vittorio Visini ne aveva 50 e Roberto Buccione era ad oltre un minuto.
Al 10 Km. i distacchi si erano diluiti, ma Zambaldo aveva pur recuperato qualche posizione.
I recuperi si rafforzarono nel finale, ed i nostri tre alfieri terminarono rispettivamente in 6° posizione, in 8° e Buccione in 10° posizione (1:30:40)

Montreal viene considerato il naturale spartiacque fra la marcia storica e la marcia moderna.

Allo stile composto ed elegante dei vari Whitlock, Ljunggren, Mikaelsson, Dordoni, Golubnichiy, ed anche Frenkel, solamente per citarne alcuni, subentrò lo stile veloce e di massima dinamicità.
Se fu un bene o un male lo lasciamo decidere ai lettori ed alla storia.
Per ora la marcia continua, anche se ancor oggi, come allora, con quell’alone di polemica, velata o no, che a volte l’accompagna.>/strong>