06/10/2021   Jesus Angel Garcia Bragado termina la sua carriera






 

 

Quando lo scorso 6 agosto alle ore 9:40:03 Jesús Ángel García-Bragado, 51 anni, tagliò a Sapporo il traguardo della sua ottava olimpiade pensammo immediatamente che con l’ultima 50km dei Giochi Olimpici si chiudeva anche un’epoca. 
Era partito quella mattina come a Barcellona 29 anni fa, ed era arrivato alla fine. Ma questa volta era probabilmente (chissà !?) quella vera.

 

 

La lungimiranza federale

 

Era dal 1992 che Jesus Angel era un punto fermo nei Giochi Olimpici, anche grazie alla lungimiranza della Real Federacion Espanola de Atletismo che aveva intravisto in questa sua testardaggine a continuare, un grande elemento di marketing per le generazioni future.

 

 

La testardaggine

 

Campione del mondo a Stoccarda 1993 e secondo ad Atene 1997, Edmonton 2001 e Berlino 2009, García Bragado ha 57 presenze e 33 medaglie nel suo curriculum. Durante la sua carriera ha partecipato a 82 prove di 50km di marcia e ne ha completate 67. 

 

 

 

 

Korzeniowski - Gauder - Garcia a Stoccarda 1993 (foto privata)

 

 

E di queste 67 ben sette ai Giochi Olimpici. Fosse per lui il logo del CIO dovrebbe avere non cinque ma sette cerchi, e se i problemi di stomaco ed il vomito, che molte volte aveva superato, non lo avessero fermato poco oltre i 40km ad Atlanta nel 1996, i cerchi dovrebbero essere otto.

Il rammarico, la spina nel fianco, è quello di non esser riuscito a salire su un podio olimpico, fermandosi, purtroppo a quella “medaglia di legno” di Beijing 2008 quando da spavaldo 38enne fermò il cronometro in 3:44:08.

Quando Marc Tur è venuto al mondo il 30.11.1983 (è stato il primo spagnolo a Sapporo), Jesus Angel hai già vinto il mondiale della 50km a Stoccarda 1993 (3:41:41), ha raccolto un 4° posto ai Campionati Europei di Helsinki 1994 (3:45:25) ed ha partecipato alla sua prima Olimpiade a Barcellona 1992 dove è arrivato 10° (3:58:43).

 

 

L’umiltà 

 

Mi avvicino ai 52 anni e non posso più preparare un Campionato come fanno i giovani” ha detto Chuso aggiungendo poi: “Ringrazio la Federazione per avermi dato questa possibilità di poter essere fra i tre partecipanti. Sapevo di avere delle carenze e dovevo accettarle; ora è proprio il momento del ritiro”.

Ma dentro di lui sperava di far meglio di quel 35° posto, senza pensare che dietro a lui erano arrivati ben dodici atleti il più vecchio dei quali era di 13 anni più giovane di lui.

Sono stato un privilegiato è sento una eterna responsabilità per restituire allo sport tutto quello che mi ha dato” sono state le bellissime parole con le quali ha voluto indicare il suo progetto futuro che sarà quello di ricercare talenti tra i giovanissimi, in ambienti che non siano i soliti, per offrire loro un’opportunità che forse la vita non ha dato loro.

 

Qualche giorno fa il Comitato Olimpico Spagnolo, la Real Federacion Espanola de Atletismo e il suo sponsor Joma lo hanno omaggiato in una toccante cerimonia a Madrid. 

Buon compleanno in anticipo caro amico.

 

 

 

 

 

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